i viali pedonali caratterizzano la zona centro di Grado . Qui troverete negozi , ristoranti , hotel. I viali costeggiano la spiaggia ed il centro storico. Le fontane , la sera si illuminano con colori accesi. Nella foto è presente una delle piu’ vecchie fontane, all’ entrata della passeggiata mare Nazario Sauro. Durante la II guerra , essa offriva nel sottosuolo, riparo antiaereo , alla popolazione.
Giovanni Palatucci, fu l’ Ultimo questore di Fiume fino al 1945,. Egli, con lo zio Vescovo di Campagna, salvò oltre 5 mila ebrei destinati allo sterminio. Si osserva la fontana al centro dei giardini, a cui recentemente è stato restaurato il mosaico realizzato nel 1965, dal maestro Gino Avon, , docente della Scuola Mosaicisti del Friuli negli anni Venti .
La prima importante pubblicità di Grado la fa Josef Maria Auchentaller cittadino Gradese e ora sepolto sempre nel paese. È lui che disegna la ancora oggi riconosciuta immagine pubblicitaria dell’ epoca raffigurante delle tende da spiaggia ed il pontile.
Al Lido di Venezia, nel 1869, nel Regno D’ Italia , si costrui’ l’Ospizio Marino Veneto per accogliere i bambini ammalati di scrofola e rachitismo. Antonio Scaramuzza, farmacista e il piu’ giovane Podestà di Grado, cerca una soluzione per i bimbi gradesi affetti anch’ essi da queste malattie. Dapprima li ospita in case private dei bimbi gradesi, senza alcun onere , seguendone le cure; e successivamente ospita anche dei bimbi provenienti dal Regno D’ Italia. Alcuni anni dopo, su suo invito, giunge a Grado il dottor Giuseppe Barellai. esperto e riconosciuto dottore dell’ epoca . Egli stesso dichiara la sabbia di Grado come molto efficace nella cura di suddette malattie. Continuano cosi’ i bimbi a giungere a Grado per essere ospiti presso case private dei gradesi, fra cui la sorella e a parenti dello stesso Scaramuzza. Ma solo quando fu acquistata la casa di Giacomo Zuberti, con il giardino comunale prossimo ad essa, sorge in quel luogo l’ ospizio Marino G, Barrelai . L’ imperatore Austro ungarico Francesco Giuseppe, venuto a conoscenza dell’ imprese del podestà lo premia ed elogia con una cospicua donazione.
Grado diviene luogo di villeggiatura nel 1873, quando il medico fiorentino Giuseppe Barellai, conferma le proprietà curative della sabbia e mare di Grado e rende nota la necessità di un Ospizio Marino al fine di curare gratuitamente i bambini rachitici . In seguito, nel 1892 nasce uno stabilimento bagni, con una struttura in legno. Nel periodo 1900 – 1902, Grado diventa meta di villeggiatura per la nobiltà dell’Impero austro-ungarico ed il nobile di Innsbruck, barone austriaco Leonhard Bianchi fa costruire le Ville . Le Ville Bianchi sono erette prossime all’ ingresso della spiaggia, ( oggi è ancora visibile in Viale Regina Elena una porta che conduce alla spiaggia, con l’ Aquila a due teste, simbolo dell’ impero Austro Ungatico) seguendo i canoni dello stile Liberty. In quell’ epoca non esistevano strade che dalle Ville conducevano al centro città. Infatti le altre strutture di accoglienza erano prossime al centro storico ( nel 1896, era stato costruito dall ’ imprenditore Giacomo Fonzari , il primo albergo di Grado ) . Con la successiva espansione di Grado colmando il fondo marino, al posto dei fangosi argini viene realizzata la pavimentazione del Viale Dante Alighieri, e la ,struttura diviene centrale e riconosciuta . Le cinque ville sono ubicate all’ interno di un giardino e hanno nomi di Stella Maris, Spiaggia, Onda, Marina e Adria. Pur essendo state danneggiate nella seconda guerra Mondiale, ancora oggi mantengono il fascino e la somiglianza dell’ originale struttura alberghiera . Dudovich . Triestino di nascita,nel 1930, crea l’ immagine delle bagnanti a Grado , ancora oggi utilizzata per la reclame dell’ isola.
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