Una visita al centro storico di Grado è raccomandata per capire le origini di Grado, tra le sue chiese, le strade lastricate, e le calli . Qui si trovano ristoranti dalla cucina locale, enoteche che propongono ottimi vini della zona collinare della regione.
Centro storico di Grado
La colonna
Campo Patriarchi Elia
il vecchio cimitero, dentro le mura del Castrum , si trovava in questa area del centro storico
Dal 1455, svetta dal centro storico, il campanile della Basilica Sant’ Eufemia, con alla sommità, dal 1462, sostituito nel 1865 con la statua attuale. Una statua raffigurante San Michele arcangelo, ma alcuni ritengono che la statua raffiguri invece San Gabriele, in quanto regge sulla mano sinistra un giglio, come evento dell’annunciazione data a Maria Vergine . L’altro braccio è steso con l’ indice della mano che indica la direzione da cui proviene il vento. La Basilica nasce sui resti di una basilica precedente del V secolo, L’ antica pavimentazione su un livello sottostante. è visibile mediante un’ apertura sul pavimento posta vicino alla statua dell Madonna degli Angeli. Recentemente , nella Basilica, si è sposata la famosa cantante italiana Elisa.
Dalla zona de cul de muro, porta nova, calle longa e via seguendo seghiamo le cube e le sue calli lastricate , cosi’ trovandoci nella zona del Centro Storico di Grado, all’ interno delle sue mura . anticamente vi erano solo 6 porte principali e alcune porte secondarie, che consentivano l’accesso al Castrum romano dove ancor oggi è visibile una torre sita in campiello Porta Nuova angolo Calle Corbatto, oggi adibita ad abitazione. All’ interno della Basilica di Sant’ Eufemia, nei pressi dell’altare, si può visionare un bel mosaico che raffigura il castrum gradese. Si pensa Grado sia diventata una città con delle mura difensive a seguito dell’arrivo delle popolazioni germaniche dei Marcomanni e Quadi, che, alla fine del II secolo, durante le guerre marcomanniche, si ribellarono all’ impero romano , nonostante una sconfitta subita da’ imperatore Traiano circa nel 90 d.C. e misero sotto assedio la città romana di Aquileia (oggi a 10 chilometri da Grado e sede di musei e reperti) sotto l’ impero di Marco Aurelio. Ben tre mura sovrapposte costituivano il castrum gradese. Si pensa che gli aquileiesi , scappati dalla città e giunti a Grado, in seguito andarono a fondare la città che oggi conosciamo come Venezia . Da qui il detto popolare Gradese che Grado è figlia di Aquileia e madre di Venezia. Probabilmente Grado, prima ancora dell’avvento di Roma e del porto di Aquileia, di cui era una appendice, era abitata dai Celti e dai Veneti, per la vicinanza della foce navigabile di un fiume, probabilmente un ramo della foce a delta dell’ Isonzo, che oggi trova il mare a Punta Sdobba .La foto è stata scattata in Campo San Niceta.
Cantuni e angoli de Gravo